Palazzo Arese Borromeo

Le informazioni sono in costante aggiornamento. Per verificare orari e modalità di prenotazione degli ingressi contattare il museo.
Descrizione
L'edificio sorge per volontà di Bartolomeo III Arese nell'anno 1654, e la sua evoluzione è caratterizzata da numerose vicende costruttive realizzate con armoniosa coerenza e rispetto delle preesistenze, giungendo fino a noi poco difforme dalle sue vesti originarie. L'anno 1654 è il punto di partenza "reale o simbolico, del grande ed unitario progetto che muterà nel profondo la morfologia del borgo di Cesano e che renderà palazzo Arese Borromeo esempio unico di dimora residenziale del XVII secolo". (Gatti Perer, 1999)
L'edificazione ha inizio come residenza di dimensioni contenute, sorta sulle tracce di una delle torri difensive di Cesano, le cui mura sono visibili ancora oggi. Con l'accrescersi dell'importanza della famiglia Arese, la configurazione della fabbrica comincia a risultare inadeguata per l'illustre casato, tanto da avviare una serie di interventi, capaci di mantenere integra la fisionomia e la consistenza, forse grazie alla permanenza della stessa famiglia per oltre tre secoli.
Dopo la morte di Bartolomeo il palazzo passa in eredità alla figlia Giulia, le cui nozze con il conte Renato Borromeo danno origine alla famiglia Borromeo Arese, a cui oggi deve il nome. Da allora inizia una nuova era, che trova nel casato dei Borromeo più di un degno continuatore dell'opera di ingrandimento e abbellimento.
E' a Carlo IV Borromeo Arese che si deve riconoscere la prima serie di interventi atti ad adattare il palazzo al gusto settecentesco. La trasformazione "alla moderna", ovvero in chiave rococò, di alcuni degli ambienti del piano nobile è opera del nipote Renato III, redattore anche dell'Inventario Baselino del 1762, che ci restituisce una preziosa descrizione degli ambienti e dei decori.
Il palazzo vive giorni di gloria fino all'occupazione austriaca: trasformato in caserma, patisce, dopo il conflitto, anni di incuria e abbandono. Torna alla famiglia solo alla fine del XIX sec., ma la sua sorte sembra ormai segnata e dopo un esile tentativo di ripristino da parte del conte Guidi, viene definitivamente abbandonato.
La villa, disabitata, è stata per anni oggetto di furti e vandalismi che la segnarono nel profondo. Solo dopo l'acquisto da parte dell'Amministrazione Comunale il palazzo risorge a nuova vita, offrendosi al pubblico e concedendo spazi all'Università San Raffaele, riuscendo in un progetto di gestione mista che qui a Cesano sembra aver trovato un perfetto equilibrio attuativo.
Info
Musei simili




Nei dintorni


